Cos’è la Norma Uni 11601/2024 e perché è importante per noi coach?
La norma UNI 11601/2024 (ex-2015) definisce la terminologia e le caratteristiche del servizio di coaching e indica i requisiti per la fornitura di servizi di coaching per orientare e guidare i fornitori dei servizi e favorire la scelta informata e consapevole da parte degli utilizzatori dei servizi di coaching quali individui, gruppi, organizzazioni.
Una norma a supporto di una legge
La norma UNI 11601/2024 non è disponibile online e non possiamo divulgare il testo nella sua integralità e qui ci limiteremo a estrapolarne parti essenziali. Il testo integrale può essere acquistato sul sito www.store.uni.com e noi di Wide Srl abbiamo registrato regolare acquisto (Unistore 794564).
Se la Legge 4/2013 produce diritto ed è approvata dal parlamento, la norma UNI fornisce i precetti specifici che si basano sulle indicazioni della legge. Vediamo qualche linea generale. Nell’introduzione si contestualizza il quadro storico e i servizi di coaching sempre più conosciuti e richiesti. Il coaching viene definito come:
«un servizio finalizzato al potenziamento delle competenze utili a migliorare il rendimento che, attraverso un processo autonomo di apprendimento, permette alla persona che ne usufruisce di conseguire i risultati relativi a specifici obiettivi personali e professionali.»
È anche stabilito che il coaching è un processo di partnership finalizzato a raggiungimento degli obiettivi definiti con il coachee. L’agire professionale del coach valorizza e potenzia le sue risorse capacità personali e competenze.
Terminologia
La norma definisce le parti che concorrono nella relazione di coaching e che sono:
- il coach, noi,
- il coachee, il cliente,
- il coaching, il servizio,
- il committente, che può coincidere con il coachee o trattarsi di HR di un’azienda,
- il fornitore, che coincide con il coach o l’organizzazione che lo invia,
- il modello di coaching, cioè la formazione che il coach porta con sé come intervento di supporto,
- l’obiettivo, cioè il traguardo concordato,
- il patto di coaching, cioè l’accordo che definisce le basi dell’alleanza di lavoro.
Le fasi del Coaching
La norma struttura l’erogazione del servizio
- in una prima fase di “progettazione” che consiste nella raccolta delle informazioni, illustrazione del servizio, analisi di fattibilità;
- dopodiché il coach o organizzazione procede con la proposta di una offerta di servizio, descrivendolo nelle sue parti e stipulando un contratto;
- infine, naturalmente, eroga il servizio che – a sua volta – ha una struttura definita dalla norma UNI 11601/2024.
Le parti dell’erogazione del servizio
Sarà importante creare un “patto di coaching” tra coach e coachee, esplorare le sue competenze e risorse, definire insieme gli obiettivi e un piano d’azione. Durante il percorso sarà sempre importante monitorare i progressi per procedere serenamente o rivedere certi aspetti del percorso.
Il patto di coaching tra coach e coachee fornisce le informazioni sulla responsabilità, ruoli e confini. Esplicita i principi etici, le regole di condotta e di riservatezza. Dopodiché si esplora la “SA” (situazione attuale), bisogni, desideri, motivazioni, risorse e interferenze per poi redigere insieme un obiettivo o gli obiettivi del percorso di coaching. Gli obiettivi sono sia di apprendimento e di allenamento sia di risultato.
Il coach deve accertarsi di essere in grado di assumersi l’incarico, sospendere il proprio giudizio e lasciare “autonomia e responsabilità del coachee nell’implementazione dei piani d’azione”. Durante l’erogazione del servizio il coach prevede dei momenti di monitoraggio e valutazione “in itinere” perché le attività e gli obiettivi corrispondano al piano d’azione.
Al termine del servizio la norma prevede la restituzione del gradimento da parte del coachee e la valutazione degli effetti del servizio sulle abilità, competenze, risultati e contesto.



